mercoledì 7 maggio 2008

La creatura di Craig Venter

Spara quella che potrebbe essere la scoperta scientifica del secolo in un’intervista al Guardian, ma poi, saggiate le reazioni di stupore misto a scetticismo, fa parziale marcia indietro. Così Craig Venter, pioniere della genomica e sequenziatore del genoma umano, ha promesso che sarà su una autorevole rivista scientifica e non su un quotidiano che verranno pubblicati i risultati del suo studio sulla cellula minima.
La creazione della vita artificiale non sarebbe ancora stata realizzata, ma di certo la tecnica messa a punto da Venter e compagni (che viene illustrata a un convegno che si tiene a San Diego in questi giorni) ha enormi potenzialità. La creazione di un cromosoma sintetico a partire dal dna di un batterio molto semplice, il Mycoplasma genitalium, ulteriormente semplificato “liberandolo” dei geni non essenziali, comporta la possibilità di creare cellule in grado di svolgere un ampio spettro di funzioni. Le applicazioni sarebbero molteplici: il passaggio dalla semplice lettura del codice genetico alla sua scrittura, come ha dichiarato Venter, è epocale.
Oltre allo scetticismo di chi ancora non crede che il biologo sia davvero riuscito nell’impresa, vi è la preoccupazione per gli impieghi potenziali di una simile scoperta. Certo, sarebbe possibile creare organismi “buoni” per mettere a punto nuovi farmaci, per soccorrere l’ambiente (batteri in grado di assorbire le emissioni che causano l’effetto serra) e anche per fornire nuove fonti di energia pulita (con la creazione di carburanti non inquinanti). Ma nelle mani sbagliate il cromosoma artificiale può trasformarsi in una fabbrica di armi biologiche. La perplessità del mondo accademico riguarda il personaggio, prima ancora della sua creatura, il Mycoplasma laboratorium. Venter infatti è noto per avere pochi scrupoli nell’utilizzo delle sue scoperte. Lo dimostra il fatto che parte del genoma umano sequenziato dalla sua Celera Genomics, in concorrenza con il consorzio pubblico che stava facendo lo stesso lavoro nel 2001, è coperto da brevetto. In pratica parecchi dei nostri geni appartengono al signor Venter.

Nessun commento: