1. In cosa consiste il movimento apparente della volta celeste? Come lo spieghi e come è stato spiegato nel passato?
Il movimento della volta celeste consiste nell’apparente moto di tutte le stelle del cielo, le quali muovendosi mantengono la stessa distanza le une dalle altre, eccezion fatta per i pianeti. Tale moto apparente è causato dal moto di rotazione della Terra sul suo asse, ma in passato si riteneva che fosse la Terra ad essere ferma mentre le stelle “fisse” gli si muovevano intorno poiché poste in una grande sfera “cristallina” che delimitava la fine dell’universo allora conosciuto; i pianeti invece erano posti ciascuno su una sfera propria, allo stesso modo il Sole, anch’esso ritenuto ruotante intorno alla Terra.
2. Caratteristiche astronomiche della stella polare.
La stella polare fa parte della costellazione dell’Orsa Minore, è visibile solo nell’emisfero boreale in cui segna il Nord. Essa, poiché si trova vicina al punto in cui l’asse terrestre interseca l’apparente volta celeste sembra essere sempre fissa nella sua posizione; ma anch’essa si muove, infatti non coincide esattamente con tale punto di intersezione.
3. Moto dei pianeti anche in confronto a quello delle stelle.
Gli otto pianeti ufficialmente riconosciuti facenti parte del nostro sistema solare (Plutone è stato “degradato” a planetoide; oltre gli otto pianeti sono presenti altri piccolo corpi delle dimensioni di Plutone orbitanti a grandissime distanze) descrivono un0orbita ellittica intorno ad un centro gravitazionale che si trova all’interno del Sole ma non coincide col suo esatto centro, questo moto è chiamato rivoluzione. Nella volta celeste essi si differenziano dalle “stelle fisse” poiché sembrano muoversi di un moto totalmente indipendente da quello del resto della volta, fu questo fatto che indusse gli astronomi antichi ad ipotizzare che ciascuno piante avesse una propria orbita o sfera (poiché si credeva che le orbite fossero perfettamente circolari) celeste indipendente da quella delle stelle fisse.
4. Posizione di Einstein circa le origini dell’Universo. Cos’è la costante cosmologica?
Einstein, sebbene apportò un notevole contributo nello studio del nostro Universo, non riuscì per sua scelta ad abbracciare la nuova teoria sull’origine dell’Universo, il Big Bang. Infatti lui riteneva che l’Universo non fosse nato da una prima grande esplosione, ma che fosse stato sempre com’è ora e così sarà sempre. Inoltre per spiegare l’immobilità del “suo” Universo ipotizzò l’esistenza di una costante cosmologica che spiegasse la stabilità del cosmo, nonostante già al suo tempo alcuni giovani astronomi avessero trovato le prove della dinamicità ed espansione dell’Universo.
5. La velocità della luce e l’anno luce.
La luce è un’onda elettromagnetica che si muove alla velocità di 300 000km al secondo. Da questo dato è stata realizzata un’unità di misura basata sulla distanza che essa può percorrere nel vuoto in un anno terrestre, l’anno luce, che equivale a circa 9463 miliardi di chilometri.
7.Caratteristiche della stelle giganti rosse. Dove sono posizionate nel diagramma H-R.
Le giganti rosse rappresentano la fase terminale della vita di una stella. La stella giunge a questa fase solo dopo aver esaurito nel proprio nucleo l’idrogeno, che ormai e stato trasformato in elio; il nuovo nucleo di elio innesca nuove reazioni termonucleari che aumentano la temperatura della stella facendola crescere di dimensioni, lo strato più esterno dell’atmosfera della stella si raffredda ad assume il colore rosso che ne da il nome. Nel diagramma H-R esse sono poste fuori dalla sequenza principale, in particolare nella sezione in alto a destra, dove sono poste le stella grandi e fredde.
8. Spiega l’equazione di Einstein E=mc².
L’equazione di Einstein E=mc² spiega la perdita dello 0,7% di massa che si verifica nella creazione di un nucleo di elio partendo da quattro nuclei di idrogeno; infatti la massa del nucleo di elio e inferiore allo 0,7% della somma dei quattro nuclei di idrogeno, questa massa non scompare, ma si trasforma in energia, nell’equazione E è l’energia, m la massa iniziale e c² la velocità della luce nel vuoto elevata al quadrato.
9. I quasar.
I quasar (quasi stellar radio source) sono enigmatici corpi celesti localizzati all’estremo limite dell’universo visibile; essi sono fonti di onde radio ed in magnitudine sono più luminosi delle galassie più lontane. L’oggetto più lontano visibile nel nostro universo è proprio un quasar a 10 miliardi di anno luce. Si ipotizza che siano galassie in formazione, ma la loro luminosità è tale da non poter consentire di verificare se si tratta di ammassi di stelle o di singoli corpi celesti molto luminosi.
10. L’espansione dell’universo.
Il nostro universo è nato dal Big Bang, e l’energia sprigionata in quell’esplosione ancora oggi, dopo quasi 15 miliardi di anni, continua ad essere presente ed osservabile nell’allontanamento degli ammassi galattici gli uni dagli altri. Quest’oscura forza, che determina l’espansione dell’Universo, non è in diminuzione ma in costante crescita, sebbene si contrapponga alla gravità che a livello locale la supera, ciò vuol dire che una galassia non sarà allontanata da una vicina, ma che entrambe si allontaneranno da un altro gruppo di galassie più lontane.
1. Legge di gravitazione universale: formula e spiegazione:
F = G(m1m2)/d2
la forza di gravità è direttamente proporzionale al prodotto delle masse e inversamente proporzionale al quadrato della distanza.
2. il moto di recessione galattico:
gli studiosi hanno ipotizzato una ipotetica fine dell’universo durante la quale tutte le galassie andrebbero in collisione a causa della forza di gravità andando a formare ciò che c’era probabilmente prima del big bang, ovvero un nocciolo carico di energia. Noi sappiamo che la forza di gravità è contrastata sal movimento di espansione, si è teorizzato che una volta finito questo elemento contrastante prevarrebbe la gravità che porterebbe le galassie a collassare tra di loro.
3. Definizione di declinazione celeste. Come definisci l’equatore celeste?
La declinazione celste è la distanza angolare tra l’equatore celeste e l’astro considerato.
L’equatore celste è l’espansione del piano dell’equatore terrestre che incontra la sfera celeste ed è perpendicolare all’asse del mondo.
4. Il parsec
il parsec è la distanza da cui il semiasse maggiore dell’orbita che la terra fa intorno al sole è vista perpendicolarmente sotto l’angolo di un secondo.
5. Classi di magnitudine stellare:
le classi di magnitudine sono 6; le stelle più luminose hanno magnitudine 0, le meno luminose hanno magnitudine 6. Ci sono alcuni casi di stelle troppo luminose per classificarle nella classe 0, per questo motivo si ricorre ai numeri negativi. Es: Sole= -26,8
7. Caratteristiche degli spettri stellari:
Lo spettro stellare è l’insieme dei colori risultati dal passaggio della luce stellare attraverso un prisma. Lo spettro è formato da un fondo di colore continuo che va dal rosso al violetto, con la presenza di righe nere. Grazie allo spettro si possono ricavare il movimento, la temperatura superficiale e la composizione di una stella. Se le righe nere si spostano verso il blu il corpo celeste si sta avvicinando, se al contrario si spostano verso il rosso si sta allontanando. La temperatura di una certa stella si capisce dal colore che assume il suo spettro: tendente al violetto, la stella è calda, tendente al rosso, la stella è fredda. La temperatura si classifica nelle classi spettrali(o, quella più calda, b, a, f, g, k, m, quella più fredda), il sole è classe spettrale g, 6000 K. Secondo la quantità e l’intensità delle righe si conosce la composizione delle stelle.
8. Caratteristiche delle stelle della sequenza principale del diagramma H-R:
Le stelle poste sulla sequenza principale del diagramma H-R sono tutte nella loro fase di stabilità, ovvero forza gravitazionale ed espansione dei gas si compensano. La maggior parte delle stelle che conosciamo sono sulla sequenza principale perché la fase di stabilità in una stella è quella più lunga.
9. Le pulsar:
Vengono chiamate pulsar quelle stelle a neutroni, venutesi a formare dopo lo scoppio di una supernova, che emettono onde radio che la terra riceve ad intermittenza a causa dello spostamento dell’asse del mondo, ma che in realtà sono continue.
10. La Via Lattea:
La Via Lattea, o anche chiamata Galassia, è una galassia di forma ellittica, formata da un nucleo centrale, ovvero un grande addensamento di stelle lungo circa 5000 a. l., intorno al quale sono presenti lunghi bracci a spirale che ruotano intorno al centro gravitazionale della galassia. La Via Lattea è lunga 100000 a. l. e spessa circa 1000. Il nostro sistema solare è posto all’estremità di uno dei bracci. Al di fuori della Via Lattea, al di sopra e al di sotto, è presente un alone galattico formato da ammassi stellari. La nostra galassia ruota attorno ad un baricentro comune insieme ad altre 30 galassie circa che formano il Gruppo Locale.
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