sabato 8 marzo 2008

IL PIU' GRANDE ERRORE DI EINSTEIN?

Cosa nasconde la misteriosa energia che spinge l’Universo a espandersi ancora più rapidamente? Attualmente la scienza non riesce a spiegarne la natura e le caratteristiche. Si sa che, nel caso esista, il suo effetto è contrario alla forza di gravità: la gravità attira due corpi in virtù della rispettiva massa, questa energia li respinge. Nonostante tutti i punti interrogativi che ancora attendono risposte, questa teoria vanta un passato illustre. Infatti fu introdotta nel 1917 dal grande Albert Einstein che la definì “costante cosmologica”, per risolvere un problema spinoso. All'epoca infatti non era ancora stata avanzata l’ipotesi del Big Bang: si riteneva che l'Universo fosse statico e di conseguenza, per effetto della forza di gravità, era destinato a collassare su se stesso. Era quindi necessaria una energia, associata allo spazio vuoto, in grado di compensare l’attrazione esercitata dalla forza di gravità. Quando, più tardi, le osservazioni di Edwin Hubble dimostrarono che vivevamo in un Universo in espansione, Einstein ripudiò la costante cosmologica.




Ma ora il risultato presentato dagli astrofisici statunitensi ripropone sul palcoscenico mondiale l'esistenza di questa energia, la costante cosmologica, che quindi, se confermata, rappresenterebbe una scoperta importantissima in grado di ridisegnare i contorni del nostro Universo. Per quanto suggestivo questo risultato non è, però, nuovo. Nei corridoi degli istituti di ricerca già da tempo circolano i dati relativi a supernove che vanno nella direzione dell’esistenza di una costante cosmologica non nulla. Un paio di anni fa un’analisi di dati, sempre condotta da Riess, aveva mostrato discrepanze rispetto alle aspettative. E per questo erano state formulate diverse ipotesi fra cui anche l’esistenza di questa energia che pervade tutto l’Universo. Ma la cautela è d’obbligo dal momento che le uniche indicazioni che spingono verso una costante cosmologica diversa da zero sono proprio le misure sulle supernove, vicine o lontane che siano. Quindi il mondo scientifico invita alla calma, ed è doveroso attendere ulteriori conferme.

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