lunedì 2 febbraio 2009

Charles Lyell

Pensiero geologico

Il clima culturale geologico in cui operò Lyell era già caratterizzato da un criterio scientifico di datazione basato sulla paleontologia e vi erano i presupposti per una periodizzazione della storia della Terra. Il pensiero geologico di Lyell maturò a seguito dei numerosi contatti culturali di cui ebbe occasione durante la sua formazione e nei suoi viaggi.

Determinante fu l’influenza del pensiero di James Hutton, che Lyell seppe raccogliere e ricollocare nel quadro degli sviluppi della stratigrafia, mentre l’amicizia con Charles Darwin lo stimolò ad occuparsi anche di antropologia.

Fu Charles Lyell a rendere il mondo geologico veramente consapevole dei vantaggi derivanti dalla nuova ed estesa scala temporale proposta da Hutton.

L’obiettivo di Lyell era di dimostrare la validità della tesi di James Hutton, e cioè che i lenti fenomeni naturali, come quelli che si verificano ancora attualmente intorno a noi, possono adeguatamente spiegare i fenomeni geologici, a patto che per il loro verificarsi si tenga conto di un tempo sufficiente. Hutton descrisse un modello terrestre, ripreso successivamente da Lyell, nel quale "non c'erano prove di un inizio, né indizi di una fine" e immaginava la Terra in un ciclo continuo di cambiamenti. Hutton aveva pubblicato un libro a riguardo, ma non era stato molto abile nelle spiegazioni per rendere comprensibili le sue idee. Il suo lavoro sarebbe stato chiarito e ristrutturato dai Principles of Geology di Lyell. Infatti gli insegnamenti uniformisti di Hutton, non si discostavano molto dai pensieri espressi nelle opere di Lyell. Il grande pregio di Lyell fu di saper divulgare quelle teorie, esercitando le sue abilità di scrittore, in uno stile piano ed elegante, ancorchè rigoroso.

Lyell fu il primo ad esporre chiaramente e diffondere alla comunità scientifica la teoria che oggi chiamiamo attualismo o uniformitarianismo o uniformitarismo, sintetizzabile con la frase "il passato è la chiave del presente", secondo la quale la Terra è stata modellata interamente dall’azione di forze con movimenti lenti agenti in periodi di tempo lunghissimi.



Lyell suppose che i processi operavano nel passato con la stessa intensità e la stessa velocità con cui avvengono oggi. Rifiutò l'idea che la storia della Terra sia dominata da eventi catastrofici.

Non era necessario quindi invocare catastrofi né ipotizzare che i processi attuali abbiano agito con maggiore intensità in tempi precedenti. In breve, Lyell insegnò che il presente è la chiave del passato e per questo diventò il principale sostenitore della teoria dell’attualismo.

Nei suoi scritti geologici Lyell sostenne che:

ü il passato geologico poteva essere compreso meglio in termini di processi naturali che ancora oggi possiamo osservare, quali sedimentazione nei corsi d’acqua, erosione eolica ed idrica, avanzamento o ritiro dei ghiacciai (ATTUALISMO);

ü i cambiamenti sono lenti e costanti (GRADUALISMO);

ü le leggi naturali sono costanti ed eterne, operanti nel passato con la stessa intensità di oggi.

Particolarmente significativo, come viene illustrato nei suoi Principles, era per Lyell un sito: il cosiddetto Tempio di Giove Serapide, presso Pozzuoli, nel Golfo di Napoli.

Si sa che nel II secolo d.C. il tempio era al di sopra del livello del mare, ma la presenza sulle colonne di marmo di tracce di bivalvi marini ritrovati ad una quota di 7 m sopra il livello dell’acqua alta, testimonia che a un certo punto, dopo il II secolo, il tempio era stato sommerso almeno fino a quel livello. Esso era poi riemerso, sicché al tempo di Lyell, l’area in cui era situato si trovava a 30 cm sotto il livello dell’acqua alta. Tutto questo, osservò Lyell, era il risultato di movimenti della Terra, così lenti che alcune delle esili colonne del tempio si erano conservate incolumi senza crollare.

Lyell fu il maggior sostenitore dell’idea all’epoca molto controversa dell’ATTUALISMO o uniformitarianismo.

Secondo questa teoria i fenomeni geologici, sia esogeni che endogeni, del passato, sono dovuti a cause identiche a quelle che li provocano e li regolano attualmente. Tale ipotesi, tiene anche conto dell’estrema lentezza con cui avvengono la maggior parte dei fenomeni endogeni.

Quest’idea fu in contrasto con il "catastrofismo" , particolarmente favorito dai biologi come Cuvier , e con il diluvianismo, idea geologica che l’età della Terra sia legata alla cronologia della Bibbia. Poiché quest’ultima teoria era tacitamente acconsenziente delle dottrine religiose e della Bibbia, l’attualismo fu ritenuto da alcuni (specie in campo cattolico) come un movimento antireligioso e combattuto anche da certi ambienti, assieme alla teoria dell’evoluzione di Darwin (Lyell fu tra l’altro uno degli ispiratori di Darwin e dall’opera di questi, a sua volta, trasse conferme dell’attualismo).



Come concetto essenziale l’attualismo vuole spiegare l’evoluzione del pianeta attraverso processi analoghi a quelli che si osservano oggi (erosione, sedimentazione, eruzioni vulcaniche, terremoti, ecc.); se gli effetti sono stati assai pronunciati ciò è dovuto all’accumularsi, in tempi assai lunghi, di tanti piccoli eventi. Il concetto ha evidenti riferimenti sia alla matematica sia alla meccanica ed è tipico del positivismo inglese. L’evoluzione in senso darwiniano delle specie biologiche ricalca questa idea dell’attualismo. Idea tuttora vigente in geologia pur con i dovuti “aggiustamenti”.

L’attualismo permetteva già a un contemporaneo, Jean-BaptisteLamarck , di considerare il fossile come il rappresentante di una specie non estinta ma progressivamente modificata: ed è la teoria paleontologica ancor oggi comunemente ammessa.

L’attualismo geologico si contrapponeva anche al "fissismo" biologico.

Lyell riprese e condivise le critiche rivolte a Lamarck da Cuvier: le specie si formano ognuna in un preciso momento dello spazio e del tempo, già pronte per l’ambiente in cui si trovano a vivere, anche se possono disperdersi a causa di cambiamenti climatici o per l’introduzione di nuove specie, che modifichino l’habitat.

Lyell fu ossessionato dalle implicazioni della teoria evoluzionista di Lamarck. Nel pensiero di Lyell, se Lamarck avesse avuto ragione, e le teorie religiose fossero state infondate, l’uomo sarebbe stato semplicemente un’animale un po’ migliore degli altri, ma la fabbrica della morale sarebbe stata infangata. Un’articolata confutazione delle teorie di Lamarck sull’evoluzione rappresentò una parte centrale del Volume 2 dei Principles. In ogni caso, attraverso questa ampia trattazione del pensiero di Lamarck, Lyell paradossalmente, consentì che le stesse fossero meglio conosciute dal mondo di lingua inglese, infatti le pubblicazioni di Lamarck furono tradotte in inglese solo nel 1914.

In stratigrafia, Lyell accolse le unità litologico-paleontologiche di William Smith (geologo inglese, 1769-1839) e ne aggiunse altre, dello stesso tipo, ma tipizzate in alcune località del continente europeo.

Le unità furono raggruppate da Lyell in “Sistemi”, definiti su base litologica o indicati con il nome della località-tipo, e a loro volta divisi in “Periodi”. Questa classificazione fu accolta e seguita per più di cento anni.

Nonostante l’enorme influenza che Lyell ebbe sul pensiero geologico del suo secolo, la componente ideologica per certi versi sei-settecentesca ancora sottilmente presente nel suo modello interpretativo, la sua avversione per qualunque idea di “progressione” o direzionalità nella storia della Terra, e quindi anche per i concetti evoluzionisti, finivano per contrastare col progressivismo positivista ottocentesco. Non fa dunque meraviglia il contrasto tra l’ispirazione originale di Lyell e un certo uso che poi fu fatto delle sue idee. A proposito delle “catastrofi”, ancora nel 1830 Lyell scriveva: “Non vi è dubbio che in ogni regione del globo si sono susseguiti periodi di sconvolgimenti e di quiete, ma forse è altrettanto vero che , per quanto riguarda tutta la Terra, l’energia dei movimenti sotterranei è sempre stata uniforme. Può darsi che per cicli di anni la forza dei terremoti sia stata sempre confinata, come lo è ora, a zone estese ma finite e poi si sia spostata gradualmente così che un’altra regione, che era stata a lungo in quiete, sia divenuta a sua volta il grandioso teatro della sua azione”.

Scritti e Opere

Charles Lyell scrisse numerose opere, ma fu con i Principles of Geology, con gli Elements of Geology e con The Geological Evidence of the Antiquity of Man, che lasciò un segno nella scienza.

On a Recent Formation of Freshwater Limestone in Forfarshire (1819)

I Principles (1830-1833): rappresentano una pietra miliare delle Scienze della Terra. Il sottotitolo "An Attempt to Explain the Former Changes of the Earth's Surface by Reference to Causes now in Operation" è esplicativo del lavoro a cui Lyell dedicò la sua vita.

È l’opera più importante di Lyell e dove egli vi stabilì “…il principio stesso del ragionamento in geologia…” secondo cui “…dai tempi più remoti cui può spingersi il nostro sguardo fino al presente hanno agito solo e senza eccezione le cause tuttora operanti e mai con gradi di energia diversi da quelli attuali…”.

I Principles of Geology hanno contribuito alla “conquista del tempo profondo”, cioè a far sì che l’Occidente prendesse consapevolezza dell’abisso di tempo che ci separa dai primi momenti di formazione della Terra.

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