domenica 18 maggio 2008

AIDS

AIDS è l’acronimo di Acquired Immune Deficiency Sindrome o, in italiano, sindrome da immunodeficienza acquisita e con esso si definisce la sindrome in cui si riscontra un insieme di manifestazioni dovute alla deplezione (diminuzione) di linfociti T.
In queste manifestazioni sono comprese infezioni da microrganismi rari o non patogeni ed insorgenza di tumori sia comuni nella popolazione generale sia caratteristici delle persone immunocompromesse sia peculiari di chi presenta tale sindrome. L’AIDS è causato dal virus HIV.
La sindrome (sindrome: è un insieme di sintomi che si manifestano insieme) è , allo stadio attuale delle cose, curabile con numerosi farmaci ma non guaribile, nel senso che non è possibile eradicare totalmente il virus dall’ospite. Le terapie odierne riescono ad abbassare la viremia (quantità di virus presente nel sangue) a livelli bassissimi o non rilevabili consentendo la rigenerazione dei linfociti e la prosecuzione di una vita esente dalle malattie opportunistiche che normalmente si presentano nelle persone non curate.
Nei paesi in cui le costose cure antiretrovirali e le cure per le infezioni opportunistiche e neoplastiche sono maggiormente disponibili la mortalità dell’AIDS è molto ridotta.
 Epidemiologia:
Si pensa che la sindrome sia originata in Africa subsahariana per mutazione di un retrovirus animale, forse della scimmia, che nel XX secolo fu trasmesso alla popolazione umana diventando poi un’epidemia globale. Si stimano circa 25 milioni di morti dalla scoperta della sindrome, il che ne fa una delle più terribili epidemie della storia.
Nei paesi dell’Africa Subsahariana vi sono circa 25-28 milioni di persone infette da HIV, più del 60% di tutta la popolazione e più dei tre quarti delle donne.
 
Vie di trasmissione:
L’HIV si trasmette:
a)      con il sangue (trasfusioni, scambio di siringhe fra tossicodipendenti)
b)     con rapporti sessuali
c)      durante il parto , per l’abbondante contatto del neonato col sangue della madre (il virus non riesce invece ad attraversare la placenta)
Non esistono altre vie di trasmissione
 Patogenesi:
L’infezione virale provoca la comparsa di uno stato infiammatorio cronico che si risolve in un deficit funzionale e quantitativo del sistema immunitario. Evento centrale nella patogenesi dell’infezione da HIV è l’interessamento della linea linfocitaria.
Effettivamente oltre alla riduzione numerica si notano anche vari fenomeni imputabili alla riduzione funzionale dei linfociti T
 Quadro clinico:
Il momento dell’infezione può passare completamente inosservato oppure può manifestarsi una sindrome con ingrossamento linfonodale e sintomi infiammatori sistemici.
In circa la metà delle persone infettate dal virus dopo circa 3-6 settimane dal contatto si verificano faringite, febbre, linfoadenopatia, astenia, cefalea, sonnolenza e rush cutaneo morbilliforme.

La semplice sieropositività non è indice di malattia in atto, ma solo di avvenuto contagio; questa fase può durare anche molti anni poiché il virus impiega molto tempo a determinare i danni dell’organismo. La fase successiva è quella della LAS (linfoadenopatia sistemica) ed è caratterizzata dall’ingrossamento di più stazioni linfonodali senza altri sintomi clinici. Segue la fase di AIDS conclamato con graduale indebolimento e successive infezioni
Diagnosi:
La diagnosi di sieropositività viene effettuata mediante un test sul siero che ricerca gli anticorpi antivirus prodotti dall’individuo. In caso di riscontro di test positivo, si effettuano test più sofisticati di conferma per aver diagnosi di certezza. E’ anche possibile determinare la carica virale presente nel sangue (numero di copie virali).
 Terapia:
Oltre la carica virale - soglia (300.000 copie virali), è utile iniziare immediatamente la terapia antivirale, una terapia precoce è in grado di ritardare significativamente l’insorgenza della fase conclamata dell’AIDS. Sono disponibili farmaci antiretrovirali (inibitori della trascrittasi inversa) dotati di buona efficacia e tollerabilità. Tuttavia la terapia attualmente non è ancora in grado di guarire completamente dalla malattia, perciò la principale arma per controllare il vaccino è la prevenzione.

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